Da poco si è
conclusa la prima Esposizione Universale
delle tecnologie e delle innovazioni. L’evento è stato possibile grazie alla
collaborazione tra lo Skyplex di Hall Point e il gigante corporativo della Blue
Sun, azienda dedicata proprio allo sviluppo tecnologico e scientifico.
Noi di Curiousest non potevamo certamente
farci sfuggire l’occasione di sbirciare tra le mura di questo meraviglioso e
super-pubblicizzato evento sfornato da casa Hall Point.
Il nostro
inviato, munito di microfoni e telecamere è sbarcato alla Stazione Spaziale
ricevendo la calda accoglienza che è stata elargita a tutti gli ospiti dell’Expo.
Il percorso della
manifestazione ha avuto inizio proprio all’interno del meraviglioso salone
multicolore che ospita il celebre Bazaar, per l’occasione elegantemente allestito
seguendo gli schemi di un design
futuristico firmato Lars Wolfwood,
Touzi della shouye di Horyzon. Il nostro
reporter ha scoperto che Mr Wolfwood ha attivamente collaborato al progetto affiancando
la Head Electra Williams.Siamo rimasti folgorati dal gusto impeccabile per i particolari ben delineati nella scenografia, nelle luci di sicuro effetto, suggestive, dai colori freddi -richiamo alla freddezza dei gioielli meccanici esposti- a quelli caldi come il rosso, esaltazione dell’inconfondibile marchio Hall Point.
La serata
prevedeva una prima parte, in cui sono
stati esposti i progetti ancora in fase prototipale, molti dei quali partoriti
dall’eccellenza tecnologica quale è attualmente la Blue Sun, attiva collaboratrice per la riuscita dell’evento, che rappresenta
un traguardo senza dubbio importante anche in campo scientifico.
Per la
Stazione orbitante, che non perde occasione per mostrare che nonostante le voci
maligne messe in circolo sulla gestione, l’impegno e la dedizione, alla fine
hanno premiato su tutta la linea.
La seconda parte invece, è entrata nel vivo al
momento della competizione vera e propria tra le due grandi corporazioni
coinvolte, che ha visto sfidarsi sul ring dell’innovazione tecnologica da una
parte il dottor Bernardo Neemar, nome già parecchio discusso, entrato a far
parte del panorama della ricerca proprio grazie a Hall Point ed il gruppo Blue
Sun capitanato dal ricercatore Arch Stanton.
Il dottor Neemar si è fatto avanti con orgoglio, con la sua
BioTuta, un gioiello per appassionati sportivi, che coniuga ingegno, praticità,
sicurezza e tecnologia. In contrapposizione la Blue Sun ha presentato una delle sue ingegnose invenzioni frutto di
un attento studio scientifico: lo Space
Repairer Robot, un robot specializzato nelle riparazioni su navi a gravità
zero.
La Head ha
gestito magistralmente una situazione sicuramente impegnativa e nuova, per lei,
accogliendo i suoi ospiti su un meraviglioso palco allestito per
l’occasione da
un’orchestra che ha allietato gli appassionati visitatori e gli ospiti illustri
presenti, tra i quali il già citato Touzi Lars Wolfwood, ancora una volta
protagonista con la sua sobria eleganza, delle nostre pagine.